martedì 3 febbraio 2015

Lettera a una lettrice che ha scritto a un giornalista

Cara M.,

ti assicuro che è del tutto inutile tentare di far riflettere questi imbecilli.

È inutile perché è impossibile: mancano di doti intellettuali e strumenti culturali; è inutile perché laddove tu ci riuscissi (e non puoi riuscirci citando il mio blog) loro dovrebbero comunque attaccare l'asino dove vuole il padrone; inutile perché laddove il padrone cambiasse idea, e loro a seguire, da loro non potremmo mai (e dico mai) aspettarci un contributo alla nostra battaglia di civiltà. Può, forse, in parte, essere utile far sentir loro la pressione dell'opinione pubblica. Quando vado nei media "tradizionali" (televisione), percepisco quanto siano impressionati dallo tsunami che li sommerge nei social. Uscendo dallo studio di Piazza Pulita qualcuno (forse un redattore), mi ha detto: "Professore, ma quanti follower ha? Abbiamo visto un'attività impressionante". E io ho citato loro il Vangelo di Giovanni: "La verità vi darà molti follower". Twitter è una rottura di balle, me ne rendo conto, ma una sua utilità ce l'ha. Molto meglio partecipare a un tweetstorm che scrivere a un prestigioso editorialista di questa fava.


Quindi, come dire, forse devo rettificare in parte il mio giudizio: del tutto inutile quello che hai fatto non è. Lo è rispetto al tuo obiettivo, che è quello di far ragionare certe persone con la propria testa. Non lo è rispetto a un altro obiettivo: quello di far comprendere loro che non possono più dire impunemente la qualunque.  E può forse essere utile (ma non scrivendo al giornale al quale hai scritto) rispetto a un altro obiettivo: portare il nostro messaggio sui media tradizionali.


Quello al quale hai scritto lascialo a me: quando sarà il momento, lo gianninizzerò. Ma ti assicuro che è molto meglio se dedichi il tempo dell'apostolato a tuo padre e ai tuoi prossimi. Forse è impossibile portarli a capire, ma almeno, in quel caso, è tuo dovere morale tentare di aprirgli gli occhi. Li (era un refuso, anche se così leonardesco mi piaceva. Ndr) Gli altri possiamo vederli senza troppi rimpianti fatti a brandelli e trascinati dal fiume della SStoria. Se la saranno cercata.


Pax et bonum.


Alberto

34 commenti:

  1. Risposte
    1. in realtà "li" è un articolo determinativo, il cui uso si ritrova ormai solo nelle date ("Napoli, li 12 febbraio..."), anche se pure al MIUR ne ignorano l'esistenza (e infatti in calce ai documenti compare sempre con un accento o con un apostrofo, come fosse un avverbio).
      credo che il cavajerenero, da Fiorentino qual è, volesse proprio scrivere "li" (o magari è solo un refuso, come dici tu)

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  2. Che tasto dolente tocchi! Quanto piddini in famiglia e al lavoro! Quanti luogocomunisti con cui è impossibile ragionare! Lo sforzo continuo a farlo, ma mi pare di picchiare la testa contro i muri.

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    1. Idem anche a Bolzano. Appena arrivi al punto in cui "all'Italia serve una svalutazione del cambio perchè l'alternativa è solo e soltanto la svalutazione interna" di solito scatta la rissa e nemmeno ricordare che l'euro da quest'estate ha svalutato del 25% senza particolari conseguenze negative (anzi: tutti gli economisti e i giornalisti di sistema si sperticano - in particolare quelli alimentati dai pannelli Solari 24 ore su 24 (ma come fanno? Lo chiediamo a Sylos?) - a lodare la BCE che ha svalutato l'euro con conseguenze positive per l'export dell'eurozona) non serve a nulla. Che ci volete fare, ormai per gran parte degli italiani, per non parlare poi dei sudtirolesi, la svalutazione è immorale. Tra un po' l'undicesimo comandamento sarà "non svalutare" o meglio "non rivaluterai la moneta d'altri". Peccato che questo comandamento valga solo e soltanto per la Lira. Ad ogni modo mi rendo conto che quando affronto l'argomento "economia" posso risultare davvero pesante per gli sventurati interlocutori.

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    2. Claudio, mostri loro cosa scriveva il Giornalone Rosa nel 1996 sulla maggggica Lira, e sul come siamo fortunati ad averla; una goduria le assicuro. Lo stesso giornalone di Herr Napoletano.

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    3. Parenti serpenti, fratelli coltelli!
      Carissimo Malachia, sapessi che discussioni: mio fratello lavora per una multinazionale ed è anche "bravo" (si fa per dire... di solito vince il premio annuale tra i migliori agenti, sic). Era già ruffiano da piccolo.
      Quando va ai convegni, o come si chiamano, gli fanno il lavaggio del cervello, viene a casa e mi dice (dall'alto al basso di chi va a convegni, a volte anche all'estero) "il professorone di turno - di solito bocconiano - ha detto che l'euro non è la causa della crisi" che siamo noi che facciamo skifen, le cartacce per terra, l'harem del Berlusca (e lui tradisce la moglie serialmente, non che me ne freghi, è una stronza), i baristi che non fanno gli scontrini e gli imprenditori locali di terza generazione che pensavano solo a divertirsi coi soldi dei nonni e non si sono accorti che il mondo era cambiato e non c'era più spazio per gli incapaci come loro.
      Ah, sì, dice anche anche liretta bruttasvalutazione debitopubblico.
      Detesta il Berlusca e non gli piace neanche il PD, lui vorrebbe la Merkel direttamente.
      Poi mi dice che parlo di macroeconomia (come se fosse una cosa astratta non collegata a quello che sta succedendo) e non so niente di microeconomia locale.
      E davvero non capisce che un professore pagato da una multinazionale per "istruire" i suoi scugnizzi, fa gli interessi della multinazionale non il bene comune dei cittadini (mi sembra anche logico, gli interessi dei cittadini dovrebbero essere difesi in altre sedi e da altre persone, politici e giornalisti in primis).
      Non capisce che, se non va bene sputare nel piatto in cui si mangia, lui vive in Italia e ha due figli: arriveranno anche al suo gradino e a nessuno nella multinazionale fregherà un cazzo perché non sanno neppure che esiste.

      Ma, direte voi, i fratelli te li trovi mentre gli amici te li scegli... si vede che li ho scelti malissimo, perché non ce n'è uno che capisce un tubo.
      Compresi 2 che sono in cassa integrazione (che avrebbero tutto il tempo e l'interesse a imparare) e altri che tirano avanti attività mettendo mano ai risparmi del passato (quando non eravamo capaci a governarci!!!)

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    4. Amen.
      Che poi si vede che hanno il lavaggio del cervello. Tutti con gli stessi argomenti insulsi, dozzine di non sequitur eletti a dogmi.
      La Ciiiina
      Il mondo è cambiato
      l'horror vacui
      svalutare non basta
      allora fatti votare

      ...

      niente.
      Non capiscono l'importanza di SAPERE, CAPIRE, INFORMARE.
      Li becchi che sparano dati a cazzo e scrollarsi le spalle.
      Ci sconteranno un po' di purgatorio per la fatica? :-)

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    5. Nella mia città Terni, una piccola piddinia, non vi dico quanto va di moda la casta e la corruzione ma in questo momento mi sto prendendo qualche soddisfazione con i miei colleghi di lavoro, dipendenti provinciali, ora che la paura fa novanta, alle assemblee mi ascoltano con più interesse, anche se ancora brancolano nel buio e continuano con i luogocomunismi più beceri. Però la soddisfazione maggiore l'ho avuta con il centralinista non vedente, che da vero uomo sinceramente di sinistra ha capito l'inganno dell'euro e durante l'occupazione della Provincia abbiamo messo in difficoltà il rappresentante della CGIL che continuava con la litania della castacriccacorruzione. Adesso comunque a differenza di qualche tempo fa non mi arrabbio più, ho capito che non c'è niente da fare con chi non vuol capire, vorrà dire che la sua strada per giungere alla verità sarà molto lunga e difficoltosa. Purtroppo in questa follia collettiva nonostante i fatti siano davanti ai nostri occhi, la maggioranza preferisce la cecità e rifacendomi al mio caro collega, siamo arrivati al punto che i ciechi riescono a vedere e i vedenti a non vedere. Mi viene in mente la storia che in questi anni ci sarebbe dovuta essere l'inversione dei poli magnetici. Quella non c'è stata ma nelle teste degli uomini sicuramente si. La destra è diventata sinistra e la sinistra destra, la pace è diventata guerra e la guerra pace e si potrebbe continuare all'infinito.

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    6. Cara Fiore, la vita diventerà morte.

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  3. Prof mi scusi il leggero OT ma visto che si parla di "scrivere" e sempre in tema di comunicazione vorrei farle fare due risate con l'ultima trovata degli ortotteri per arraffare voti e tastare il polso della popolazione. Stamane, già per la seconda volta, ho trovato una email a nome del capo ortottero con la quale venivo esortato a recarmi presso uno dei banchetti organizzati nella mia zona per firmare il "referendum che non si può fare". Cito testualmente: "Siamo alle prese con una recessione che sembra non finire mai, ma gli italiani iniziano a capire che l'euro non fa altro che peggiorare la situazione. Lo studio rivela che un anno fa solo il 25,7 per cento del campione sosteneva che l'Italia dovrebbe tornare alla lira, ora siamo al 40 per cento! Dobbiamo intercettarli e far firmare a tutti loro la nostra proposta!".
    Sono rimasto sbigottito e subito ho avvertito una rabbia che mi saliva dallo stomaco....sono dei traditori, ancor più che gli altri partiti. Hanno speculato e costruito consensi sulla rabbia e sulla disperazione delle persone in difficoltà ignorando il monito di chi, per competenza, dava loro una giusta strada da seguire. E ora che si accingono verso il nulla, ora che stanno per implodere, cavalcano l'onda dell'€ scetticismo dando una parvenza di giusta diagnosi ma, come al solito, indicando una terapia sbagliata. TRADITORI!!!

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  4. "Professore, ma quanti follower ha? Abbiamo visto un'attività impressionante"

    Spero che abbiano anche fatto l'analisi del sentiment! :)

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  5. "Gutta cavat lapidem non vi, sed sape cadendo"
    Nel nostro piccolo cerchiamo di far vedere le cose nella loro realtà, grazie a lei prof.
    Buon lavoro e buona continuazione.
    P.S. mai avrei pensato di leggere un giornale come "Il Giornale" tempo fa...

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  6. "Gutta cavat lapidem non vi, sed sape cadendo"
    Nel nostro piccolo cerchiamo di far vedere le cose nella loro realtà, grazie a lei prof.
    Buon lavoro e buona continuazione.
    P.S. mai avrei pensato di leggere un giornale come "Il Giornale" tempo fa..



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  7. “”[In Italia] manca un'identità di concezione del mondo tra "scrittori" e "popolo"; cioè i sentimenti popolari non sono vissuti come propri dagli scrittori, né gli scrittori hanno una funzione "educatrice nazionale", cioè non si sono posti e non si pongono il problema di elaborare i sentimenti popolari dopo averli rivissuti e fatti propri [...]. In Italia, il termine "nazionale" ha un significato molto ristretto ideologicamente, e in ogni caso non coincide con "popolare", perché in Italia gli intellettuali sono lontani dal popolo, cioè dalla "nazione", e sono invece legati a una tradizione di casta, che non è mai stata rotta da un forte movimento politico popolare o nazionale dal basso: la tradizione è "libresca" e astratta, e l'intellettuale tipico moderno si sente più legato ad Annibal Caro o a Ippolito Pindemonte che a un contadino pugliese o siciliano. “”

    A. Gramsci, Quaderni del carcere, edizione critica a cura di V. Gerratana, Einaudi, Torino 1975, pp. 2114 e 2116.

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  8. “Alberto Bagnai sostiene di essere fiorentino, ma vive a Roma (e si sente). L'economia a suo dire non gli interessa, però lui la rende interessante per gli altri. Musicista raffinato, pubblica sul suo blog Goofynomics brani di celestiale bellezza. Parla correntemente quattro lingue, ma in particolare è fluente nel turpiloquio. Famoso per la sua battaglia contro l'euro e il suo carattere spigoloso, è colmo di virtù morali e spirituali, che giustificano l'affezione dei suoi numerosi follower, sempre pronti ad affollarsi festosi ai raduni da lui promossi. Ciò non deve indurre tuttavia a considerarlo il soggetto ideale per una vacanza di gruppo in campeggio o in barca.” Questa biografia, scritta da una lettrice milanese, è stata rifiutata da un editore progressista: mi è quindi venuto naturale proporla a un giornale conservatore (e milanese). Mi permetto di integrarla con un solo dettaglio. Noterete che da buon dipendente pubblico, Alberto Bagnai è talmente pigro da non scuotersi nemmeno quando gli si chiede di fare la cosa che più adora: parlare di sé. Per tutto il resto c’è Google... Se ricordo bene la biografa è NAT

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    1. Càcchio càcchio iù iù... mi sa che di là, nel sottoscala, si è verificato un caoscalmo.

      Eppoi volevo restare "tuittefrii" invece dice "tuittestorm"; 'ntanto resisto.

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    2. Se viene doppio mi scuso, non so se alla prima é passato. La biografia é una perla umoristica. Complimenti all'autore.

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    3. @Erik Ma ti adoro! Scopro di avere in lettore attento e memore!
      @Marco Grazie, la mia nota posizione nel KPO e una vena leggermente boldriniana mi impongono di invitarti a parlare di "autrice" ;-)

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    4. @nat. Certo, "autrice", non vorrei mai inimicarmi il KPO ne' dover interloquire con una qualsiasi variante boldriniana sulla biografia del padrone di casa ;-)

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  9. Non ho letto questa questa biografia tendente piuttosto all'agiografia. A questo punto nasce spontanea la domanda: ma l'appellativo prof. usato da molti, ed anche da me in qualche raro post, non sta per Professore, ma più giustamente per Profeta, vista anche la frequente citazione delle Sacre Scritture. Suggerisco di riferirsi ai post non solo per data, ma con opportuna sigla di riferimento. Questo posto potrebbe essere definito come La I° lettera del Prof(eta) a CARAM che scrisse una lettera ad un giornalista.
    Esegesi della I° Lettera a CARAM Probabilmente la Lettera ha un diverso incipit (da cui prese spunto anche il poeta Garcia Lorca) "hanno, per questo non piangono, di piombo i teschi" che sta ad indicare la riottosità a recepire certi concetti per la paura di ricoscerli come veri addandonandosi poi a lacrime di paura e pentimento. Tale atteggiamento si indica anche con il classico "attacca o' ciuccio addo' vo' o' padrone" o il più familiare "tengo famiglia". Se queste considerazioni ci aiutano a capire il comportamento di questi soggetti, non ci riusciamo a spiegare la riottosità dei non addetti alla comunicazione, dei familiari, degli amici e delle persone a noi vicine, ad affrontare un piccolo sforzo mentale per capire gli errori logici in cui cadono prendendo per buone la €cazzate propalate a iosa da giornali scritti e teletrasmessi. È fastidioso e in certi casi anche frustrante affrontare un ragionamento trovandosi di fronte ad una persona che abbassa una saracinesca, o disattiva orecchie e cervello accampando come scusa che non capisce di economia o ne nega la validità scientifica. Fratelli non perdete la speranza, anche se non siete fra i 12 prescelti dal prof. (o dal cavajere nero?) e portate a tutti la buona novella: "si avvicina l'utoestinzione della Moneta Senza Stato. I draghi devono tornare dove non possono arrecarci danno. Dobbiamo difenderci con mura di legno" e chi più ne ha più ne metta.

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  10. Sono 3/4 mezi che seguo questo blog, ho letto il primo libro, ho visto sul canale yt di assimetrie tutto il materiale per i diversamente europei disponile e il discorso nn fa una piega, come si dice a roma. Io sono un artigiano, ho un'istruzione che arriva al diploma, ma il discorso a me sembra abbastanza chiaro in economia ,come in ogno cosa in questo universo, gli squilibri tendono a riallnearsi se nn sono bloccati in qulache modo (cambio fisso nel nostro caso).Ho capito anche che se l'Europa fosse un realmente OCA funzionerebbe perfettamente con 1,10 o 100 monete diverse. Ho capito tante cose grazie al lavoro del professore sulle differenze di situazioni critiche di vari paesi del mondo che la maggior parte delle volte nn sono paragonabilei tra loro, ma fanmo comodo come spauracchio come l'uomo nero per i bambini. Sulla storia del referendum consultivo so che vogliono sfruttare un precedente giuridico degli anni 80 o 90 ,nn ricordo adesso, su questo mi piarebbe sentire un opinione di un esperto nn pagto dal governo o dal fondo blakrock(che fa grandi affari da queste parti).
    Questo commento era solo per dire che il messaggio è chiaro e almeno per me è stato facilmente comprensibile , il problema è come farlo entrare nella testa delle persone,forse si fa prima a farlo entrare da altre parti (chi ha voluto capire ha capito e se qualcuno si offendera mi scuso). Spero che il professore riesca a farlocapire a chi di dovere e che queste persone abbiano il coraggio di dire"scusate abbiamo sbagliato, dobbiqmo cambiare se no distruggeremmo anche le due prossime generazioni"
    P.s.1 il nome che compare è quello dell'id di Google sul teleno e per le registrazioni stupide e nn so come cambiarlo.
    P.s.2 per il professore , u mio cliente ogni settimana mi lascia una copia dell'espresso e di Panoram, di solito vanno a finire nel bidone della carta, ma se pensa che possono tornargli utili , come la scorsa settimana, posso cominciare aconservarli tanto a me nn costa nulla.
    una buona giornata a tutti e scusate per i sicuri errori di scrittura

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  11. OT - Bispensiero 'mattarello'

    "Nella nuova Europa l’Italia ha trovato l’affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro ma soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L’Unione Europea rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio."

    Ma non ha appena giurato fedelta' alla Costituzione della Repubblica Italiana?

    Ma come puo' il Presidente della Repubblica Italiana auspicare la sparizione delle istituzioni repubblicane?

    E questo sarebbe un arbitro?

    Ma questo e' IMHO alto tradimento!

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    1. Tranguasc i cattoprogressisti democristiani di sinistra sono DA SEMPRE maestri di bispensiero orwelliano, sul modello dei loro maestri modernisti (Iddio li stramaledica e li fulmini).

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  12. Dimmi che editore hai e ti dirò chi sei.

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  13. Sono terrorizzato : quali potrebbero essere le conseguenze di una GIANNINIZZAZIONE dei malcapitati? :-)

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  14. mi scusi l'OT prof....
    Vedo che ha iniziato una nuova collaborazione..... e mi congratulo con lei soprattutto perché il suo (ormai...il nostro) messaggio sta arrivando a sempre più tanti altri italiani.
    Ma non ho potuto fare a meno di ridere nel leggere i commenti dei suoi nuovi lettori e dei nuovi ChenepensaAmici & SpesabruttaAmici perché sì questi li ritengo più amichevoli di altri.
    Se servisse: Bravo!

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  15. Prendo atto con piacere che li chiami imbecilli. Almeno una volta parlavano tutti italiano, oggi parlano 'a quadretti'. Mestiere di merda. E non ci sono mosche bianche; sono tutti uguali.

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    1. No, dai, non fare così che mi si adonta la Milazzo. C'è anche roba diversa. Ovviamente uno che faccia là dentro il debunking che sto facendo nella mia professione non c'è (lo fa Foa, come sapete, ma non basta...). Ma ci sono tante persone che hanno capito come andrà a finire. Perfino il Sole 24 Ore usa uno che copia i miei post per fare hedging rispetto all'inevitabile epilogo...

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    2. Come è sempre umaaano, lei, prof, non ci si crederebbe. I giornalisti hanno la dubbia attenuante che spesso non capiscono un tubo sul serio e ripetono quello che chiedono agli "esperti" (gli economisti che capiscono e partecipano allegramente alla menzogna non sono peggio?). E poi a monte della debolezza dei giornalisti c'è l'assenza di editori, di un editore che faccia solo il suo mestiere: se i giornali sono in massiccio possesso di grandi aziende affacendate in tutto, hai voglia giornalismo, e la "linea editoriale", come dice il nome, la stabilisce l'editore (certo, il direttore e i giornalisti dovrebbero comunque ricordarsi del dieci comandamenti, come raccomanda Cechov).
      E questo spiega anche come mai i grandi giornali attaccano tanto volentieri lo Stato e tanto poco volentieri le aziende, qualsiasi porcata facciano (nel campo dei farmaci, per esempio, parlare di informazione vergognosa è poco, pensiamo solo alla nuova cura contro l'epatite C, che costa fino a 70.000 euro a ciclo... e invece che sull'azienda speculatrice poi si punta il dito sulle Regioni che non la rendono disponibile...).
      Comunque, francamente, non voglio neanche difendere troppo una categoria che ha enormi responsabilità. Qualche professionista serio però c'è, non tra i più pagati né i più famosi.

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    3. Ti spiego perché gli economisti non sono peggio. Perché non esistono. E non esistono perché uno (uno) ha parlato. Sto ancora aspettando. Attenzione: non sto chiedendo, non mi permetterei mai! E saresti stupita di sapere che a me non l'ha prescritto l'SSN di dire la verità (o forse ho perso la ricetta). Sì, certo, ci sono stati tanti coraggiosi, che hanno parlato contro la mafia (o, come si suol dire, contro "le mafie"... Scusa, mi faccio un bolo di cortisone: il plurale di mafia mi fa venire l'orticaria, anzi, le orticarie). Ma tu sai che io ti voglio bene, quindi mi permetterai di dirti: cosa cazzo c'entrano gli esperti (che poi sarebbero i miei colleghi, che di economia internazionale monetaria ne sanno quanto ne so io di economia industriale o di scienza delle finanze), con una cosa che qualsiasi vecchietta al mercato aveva capito da sé? Guarda che io non lo dico né per me, né per te. Lo dico per loro. Quando alla fine "laggente" capirà, dovrà prendersela con qualcuno. È una macabra legge della storia. Loro sono convinti di essere untouchables, ma sarà poi così? Secondo me sono più a portata dei politici, soprattutto di quelli di Bruxelles. Non sarebbe meglio non presentarsi come un monolite di menzogna? Magari dall'altra parte qualcuno potrebbe capire che ci sono delle sfumature, e tenerne conto. Io riesco a rendermene conto solo perché ho avuto l'opportunità di conoscere personalmente alcuni giornalisti. Ma la verità è che visti da fuori sembrate un immenso letamaio. La tentazione di usarvi per concimare i campi indubbiamente è forte. Non ce la fate proprio a capire che la verità dei fatti vende? Non basta il mio esempio? Se uno commette una pesantissima scorrettezza (sai di chi parlo) non ce la fate a dimostrare un minimo di riprovazione? Ci deve pensare "er blogger"? E l'ordine di giornalisti cosa fa?

      Ma cosa parlo a fare...

      Fra qualche giorno dovrei essere in grado di farvi leggere cosa scrivevate (pardon: scrivevano alcuni vostri colleghi) prima che Hitler mettesse al forno tanti ebrei (inclusi alcuni fascisti), e ache mentre lo faceva. Sarà una lettura interessante. Sono certo che per te sarà molto istruttiva. Io, dopo quattro anni, temo di non essere più in grado di sorprendermi di nulla.

      Te lo dico in un altro modo. Anche quello del boia era un impiego (fra l'altro pubblico, ma produttivo), e anche quello serviva ad ammazzare la gente. Ma almeno il boia si metteva il cappuccio, a indicare che sapeva cosa stava facendo. Diciamo che stava un passo avanti...

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    4. Urca, che spigolata. Era un po'.

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  16. Faccio opera di apostolato da almeno cinque anni con alterne fortune.Questo Natale ho deciso di usare l'artiglieria pesante:ho regalato a diversi amici piddini, altrettante copie de "L'Italia può farcela"e del libro di Barra Caracciolo:Euro e/o democrazia costituzionale.Soldi ben spesi.Con grande soddisfazione ho potuto apprezzare repentine conversio i ad U.Forse fra qualche mese mi diranno che sono stati loro ad aprirmi gli occhi.Non importa.Io sono tollerante almeno quanto il prof.Bagnai.

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  17. Avevo auto censurato il mio commento, nel quale avevo parificato questa casta di ignoranti al servizio del capitale e della finanza, remunerata in modo vergognosamente alto (e non venite a rompere con i pubblicisti, la deflazione salariale non è che ci sta solo per me...) ai magistrati, ai deputati, ai dirigenti di banca, agli ordinari dell'Università. Alberto scrive che gli economisti non sono peggio. Che implica che i giornalisti non sono 'bene'. Basta leggere o ascoltare un qualunque giornalista parlare o riferire cose che conosci per farti un'idea della insipienza, ignoranza, volgarità, mancanza di senso del pudore e del sentimento della vergogna che li ammanta. Ho smesso da anni di comprare Repubblica. Il volgare epiteto rivolto al loro mestiere credo vada recapitato ai medesimi. Riguardo al sentirsi intoccabili, la mia visione è che il fattore tempo costruisca un indiscutibile vantaggio competitivo per chi sta vincendo; cioè non credo che ci sia una fine, un redde rationem nel quale (o meglio, 'dove' come direbbero calciatori e giornalisti...) qualcuno potrebbe scusarsi per salvarsi o altrimenti potrebbe essere piazzaloretizzato. Credo invece che più prosaicamente ogni secondo che passa è, passatemi la metafora, un millimetro in più per loro. Non ci sarà una fine, ma solo un lungo e interminato continuum.

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