giovedì 19 febbraio 2015

Grexit (1): quick post

Varoufakis sembrava si stesse comportando come secondo me si deve comportare un paese del Sud. Poi è saltata fuori la notizia che Tsipras cedeva, richiedendo l'estensione del piano di salvataggio. Qualcuno lo ha letto come una conferma della mia analisi secondo la quale dove non è riuscito un paese grande, non può riuscire un paese piccolo: alla Germania che non ha "cambiato verso" con la Francia difficile che faccia "cambiare verso" la Grecia. Ora, se Tsipras sia effettivamente metadone somministrato dalla Bce all'elettorato greco non lo so: qualcuno dentro Syriza lo pensa, ma può anche darsi che non sia così e in fondo questo non è importante.

Lo dimostra il Nein tedesco che ha fatto seguito al cedimento della Grecia. Non è un Nein tanto sorprendente. Uno potrebbe dire: "Ma come? Volevate fargli l'"extension", e ora che l'accettano rifiutate? E perché?".

Il motivo è sempre il solito, spiegato su questo blog ab origine: i governanti del Sud e del Nord sono prigionieri delle proprie menzogne. I governi tedeschi hanno sempre mentito addossando tutta la colpa della crisi alla pigrizia del Sud (ragionamenti boldrineschi, per capirci). Se ora il governo Merkel addivenisse ad un atteggiamento più clemente, all'interno della Germania qualcuno potrebbe fargli lo sgambetto: "Tu, Angela, vuoi finanziare i cialtroni corrotti del Club Med!?", e in questo modo farebbe filotto.

Una volta di più, le vicende della politica estera europea devono essere lette alla luce delle vicende della politica interna tedesca, dove capita che AfD, il partito della nostra conoscenza Hans Olaf Henkel, abbia dato una bella lessata alla CDU pochi giorni fa nelle elezioni ad Amburgo. AfD si è presa il 6.1%, che è esattamente speculare al 6.1% che la CDU ha perso, se non leggo male l'articolo (scusate la fretta), ed è la prima volta che ciò accade in un Land dell'Ovest (cioè di quelli che secondo i nostri cialtroni prezzolati stanno "bene").

La sintesi è che se anche le minacce di Tsipras fossero state un bluff, il povero Tsipras si è messo in un gioco più grande di lui, dove il successo di Hans Olaf potrebbe costringerlo a fare quello che non vuole fare.

Ma naturalmente tutto questo è parlare sul nulla.

L'unica certezza che abbiamo è che queste chiacchiere sul nulla non dovremo sentirle ancora a lungo. Ma anche su questa certezza non ci punterei troppo. Rimane il punto veramente importante: quello che succede nell'Eurozona si decide nei paesi grandi, non in quelli piccoli, e in effetti si decide in un unico paese grande: quello più grande...

Vi pare strano?

106 commenti:

  1. :D

    "Ein Volk, Ein Reich, Ein Führer"!

    "...in der Welt", naturalmente. :-D

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  2. Su questo non c'e' dubbio. Infatti dall'inizio della crisi nessuno ha mai affermato cose tipo: Varoufakis incontra i leaders dello "stato europeo" (sic!), ma ..Varoufakis/Tsipras incontrano Schauble, o Merkel, o persino Weidmann!
    (A proposito Juncker e' stranamente silente)

    Anche in politica estera la Moscerini l'hanno subito messa in cucina; e a parlare con quello del mitico lettone ci mandano Angelona e, guai non coinvolgerlo, il grande Hollande, l'uomo che ha lo stesso fascino di un esame alla prostata.

    E adesso la parola ULTIMA spetta a quelli che contano veramente: ma la Super Corte Costituzionale di Karlsruhe no?

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  3. E se fosse una strategia? Supponiamo, come spero, che Tsipras e C. abbiano studiato "Il tramonto dell'euro", non dovrebbero comportarsi proprio così? Prendersi 6 mesi di tempo per poi in una bollente mattina di agosto svegliarsi ed ATTACCARE ALL'ALBA?

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    1. Pare che abbiano letto un altro libro dal contenuto molto simile...
      http://vocidallestero.it/2015/02/19/sapir-lascia-o-raddoppia/

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    2. @alberto delucis PER ME VERRANNO ATTACCATI DALL'ALBA(DORATA)

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  4. Stessa conclusione a cui ero giunto io: Tsipras non ha la legittimità politica per portare il suo paese fuori dall'euro; ma potrebbe farlo, se fosse costretto contro la sua volontà.

    Non saprei, tuttavia, se tutto l'eurogruppo sia davvero ostaggio dei problemi elettorali della Merkel: in fin dei conti a sbattere a porta in faccia ad Atene ci si prende una bella responsabilità politica, mentre - chissà - forse sarebbe potuto bastare presentare la richiesta di estensione del piano di salvataggio come già veniva presentata fino a due minuti fa: ossia come la sconfitta dei greci, messi in riga dalla decisione dell'alleato tedesco.

    In ogni caso, stiamo a vedere come va a finire: it ain't over till it's over. Certo che, se si proseguisse davvero fino alla fine con questa politica "no compromise", sarebbe la certificazione che la linea ufficiale è cambiata: da questo momento "non si fanno prigionieri". L'euro o sopravvive come vogliono loro, oppure può andare tranquillamente a farsi fottere il minuto dopo.

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  5. "...Many of the large ships-of-war destined to visit Japan have not yet arrived in these seas, though they are hourly expected; and the undersigned, as an evidence of his friendly intentions, has brought but four of the smaller ones, designing, should it become necessary, to return to Edo in the ensuing spring with a much larger force.
    But it is expected that the government of your imperial majesty will render such return unnecessary, by acceding at once to the very reasonable and pacific overtures contained in the President's letter, and which will be further explained by the undersigned on the first fitting occasion..."

    Commander in chief M. C. Perry
    to His Imperial Majesty, the Emperor of Japan.

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  6. Il paese grande (che decide, cm tranquillamente ammettono tutti) pretenderebbe la botte piena (di € +interessi) e la moglie ubriaca (e anche puttana). Sul lenone dubbi 0. Sul fatto che rimandino la decisione nemmeno. Se davvero decidono loro salveranno capra e cavoli, e zoppas salterà.Tanto il PdR €fanatico l'ha eletto. Era il vero motivo del voto greco (sotto la solita montagna di "imprecisioni"). Se nel 2011 sono arrivati alle giunte militari, mandando DIRETTAMENTE i loro garzoni (senza passare dal voto), oggi hanno compreso il loro errore. Pupi che si battono "contro l'austerità" (ma pro€) LIBERAMENTE ELETTI (e scaricabili immediatamente, in quanto usa e getta) sono la nuova versione dei governatori coloniali. Lasciano insomma l'elettorato bue (e piddinissimo) del club med libero di pensare di poter "riformare" l'Europa. Se l'€zona non stesse per implodere per ovvie ragioni di carattere economico, direi che politicamente hanno fatto un capolavoro. L'assioma è sempre quello di Juncker: la gente non capisce (ed ha PAURA).
    Già.
    Per quanto ancora?

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  7. Ce ne sono 3 professore, qual'è il più grande?

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  8. Non puoi giocare a scacchi informando il tuo avversario sulla sequenza di mosse che dovrebbero portarti alla vittoria o alla patta e partendo con più mosse di svantaggio.
    Nessuno ha la sfera di cristallo ma possiamo prevedere qualcosina,alcune variabili,anche tra quelle più nefaste (Alba Dorata).
    Lo abbiamo immaginato ed è accaduto.I NEIN a raffica erano talmente prevedibili che Tsipras nemmeno avrebbe dovuto iniziarla quella tattica di trattativa come è stata portata avanti.
    I crucchi non si smentiscono mai e per i greci era un vantaggio da sfruttare diversamente.
    Personalmente spero che se ne escano da questo incubo.Ormai il conflitto è irrisolvibile con l'EUZ e l'EU.E senza speranza si impazzisce.

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  9. "Il motivo è sempre il solito, spiegato su questo blog ab origine: i governanti del Sud e del Nord sono prigionieri delle proprie menzogne."

    Continuando la citazione del post precedente, alcuni versetti dopo si legge:

    44 Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna.

    45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità.

    46 Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?

    47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».

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  10. Beh, quindi alla fine Varoufakis non è il solito fuffaro πιδδινο, e Tsipras lo sta seriamente sostenendo.
    Oh oh oh, qui c'è qualcuno che ogni tanto sbaglia, ma non mi do la pena di andare a rastolare nei vecchi post...

    Credo che la differenza la faccia il fatto che in grecia stanno DAVVERO morendo, e non per qualche suicidio sporadico (non che non sia un fatto grave, ma evidentemente non incide molto sulla pubblica opinione), per fame, e lo fanno per strada a migliaia. E' quello che aspettano piddini nostrani per darsi una mossa. Ma sarà tardi (almeno, per loro e per le loro carriere....)

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    1. Invece ti pregherei di farlo, perché mi piacerebbe sapere dove ho detto quello che mi attribuisci. Varoufakis mi è sempre sembrato parecchio sospetto, uno tutto Eurobond e distintivo, per capirci, e le amicizie che frequenta non sono delle migliori. Però è difficile valutare i percorsi politici di altri paesi.

      E ora torna con un link pertinente, oppure qui hai chiuso (e non perché mi hai detto che ho sbagliato, ma perché non me lo hai dimostrato!)

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    2. Dunque,
      pre-premetto che il futuro mi è ignoto per cui Varoufakis mi è molto simpatico ma ha sempre tempo per dimostrarsi un cialtrone, oppure per fallire miseramente perchè non è abbastanza forte e ben armato per prevalere. Oppure forse finirà comunque per avvallare un sistema che su lungo perido non può che portare molti mali.
      Post-premetto che quello che capisco non coincide mai esattamente con quello che uno vuol dire, va da sè...

      Comunque.

      Fase 1: gli tsiprioti nostrani, durante le europee, vengono più o meno inquadrati come appellisti pro-euro ma anti-austerità, del tipo "le regole del gioco ci piacciono sì, però vogliamo poter barare..." e fin qui, ci siamo (almeno, ci siamo io...).
      Tutto il movimento Europeo legato a Tspipras, è etichettato con frasi di questo tipo, non ho tempo per maggiori approfondimenti:

      post del 23 maggio 2014 "Il nazionalismo (riflessioni sull'Italia)"
      ...Meglio la democrazia degli tsiprioti, quella dove le supercazzole elettorali vengono profferite in una lingua che né chi parla né chi ascolta capisce, e le decisioni vengono prese nel megacompound di Bruxelles, ben lontano da chi le subisce?...

      Fase 2: Su Tsipras in Grecia non si nota nessun riposizionamento rispetto a quanto già detto, cioè ripetto alla fuffa piddina del "più europa meno austerità"

      Alcune citazioni le riporto qui:

      "Importanza sistemica”, “partiti radicali” e democrazia nell’eurozona
      Voci dall'Estero del 5 gennaio richiamato dal post "Grecia: segni e segnali"
      Hans Werner Tsipras in Grecia, e Podemos in Spagna, stanno combattendo la loro battaglia politica con le stesse armi usate dall’élite europea: mentendo ai loro elettori.

      Commento del 20 gennaio a Luca Tonelli post "Considerazioni personali su un dibattito..."
      Il "pragmatismo" di Tsipras sul quale ti fai tante seghe mentali altro non è che il duale della distruzione di democrazia che l'euro oggettivamente rappresenta.

      commento di "id29" del 29 gennaio 2015 20:53
      Io dico che non tradirà. Ne riparliamo fra pochi mesi e scopriremo chi ha parlato a vanvera.
      - riferito (suppongo) a Tsipras.
      La replica è questa, e non suona proprio come un "Anch'io"...
      "Solo un dettaglio, apparentemente insignificante: non potremo scoprirlo, perché tu non ci metti la faccia, come faccio io, e quindi sei il niente. Dico a te quello che dico ai troll: quanto ti protegga l'anonimato dipende da chi hai contro"

      continua...

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    3. ...continua

      post: Quelli che... (piddinity reloaded)
      Replica, che mi sembra piuttosto sarcastica, ad una citazione tratta dal "Minotauro Globale"
      Sono stupito da tanto acume. Però anche l'editor ha aiutato: indubbiamente, Grazia Arcazzo è più brava di Paolo Ortelli (non me ne voglia er pennellone...). E ora che Varoufakis ha letto Econ102 la applicherà? La faccia di Dijsselbloem lasciava ben sperare...

      Poi
      Pepino, perché quelle che Varoufakis dice sono stronzate (e lui lo sa)? ...
      "Lasciamo lavorare Varoufakis e giudichiamolo dai risultati, perché se dovessimo giudicarlo dagli scritti dovremmo perdere ogni speranza."

      E indietro giovedì 20 novembre, commento al post "Se non c'è alternativa non c'è politica "
      "...ma che ne parli a fare, nessuno si ricorda più di lui". Ho riaperto il filone e ho sostituito Ferrero con Tsipras. Un servo sciocco della finanza vale l'altro

      post "La vittoria di Tsipras"
      Significativamente vuoto

      Invece, a ben vedere, Varoufakis e Tsipras che lo sostiene stanno dimostrando (per me, per ora, e anche secondo il TARDIVO il post "Grexit(1)"):
      1) Di non aver mentito ai propri elettori (nei limiti del lecito, insomma)
      2) Di non meritarsi l'attributo di "servo sciocco della finanza"

      Poi, professore, se non vuole pubblicare i miei commenti sopravviverò, rimane intatta la mia stima per il suo lavoro.

      Però però, se in qualche modo dovesse illudersi che qualcuno le dica "grazie", beh, guardi pure più in basso. Perchè dall'alto, se anche uscissimo con pieno successo dall'Euro non pioverà nè su di lei nè sull'Università di Pescara un diluvio di tributi di gratitudine. E questo, davvero, lo profetizzo.

      E così si sono persi altri circa 100 minuti di lavoro di dipendente pubblico improduttivo...

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    4. Peraltro il progressivo ammorbidimento delle posizioni del governo greco sembra avvalorare la tesi secondo cui Syriza sarebbe funzionale al sistema euro

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    5. Caro Stefano,

      scusa se ho lasciato che te la pijassi 'nder culo prima di risponderti. Avevo di meglio da fare, e non è l'incertezza che mi ha trattenuto, ma gli impegni. La tua squallida disonestà intellettuale fa il paio con il tuo acume politico. Nella tua ricerca infatti metti insieme commenti riferiti alla lista Tsipras in Italia (che ovviamente nulla ha a che fare con Syriza, e che resta quello che ho descritto fino a prova contraria che tu non fornisci), con commenti riferiti a Varoufakis, che per lo più dimostri di non capire. Il libro di Varoufakis sul Minotauro globale è una accozzaglia di banalità pro-euro a base di "finanzaglobbalebrutta" e "eurobbondbelli". Noi qui siamo decenni avanti come elaborazione teorica, ma questo non è un grosso problema: nel commento che citi infatti io facevo un'apertura di credito a Varoufakis, nel senso che trovavo interessante che quanto meno avesso provato a mettere in difficoltà Djisselbloem.

      Tsipras è un fantoccio della finanza internazionale. Ha detto che vuole restare nell'euro, e quindi se uscirà potrai scegliere fra una delle due opzioni:

      1) o Tsipras voleva uscire, e quindi è un fascista che si è fatto eleggere promettendo ai cittadini una cosa (la permanenza nell'euro) sapendo di volerne fare un'altra (l'uscita), nel qual caso dimostra un paternalismo squallido, del tutto isomorfo a quello di Tommaso Padoa Schioppa, la cui compagna, guarda caso, è l'alfiere della sua lista a Bruxelles;

      2) o non voleva uscire, ma è stato costretto a farlo, nel qual caso per definizione non è un grande politico, e, sempre per definizione, non è certo la persona più in grado di gestire un processo che in tutti i modi voleva scongiurare.

      Vedi, Stefano, tu a me fai pena, ma tanta, tanta pena. Tu sei la manifestazione più evidente dell'ottuso "pas d'ennemis à gauche", e sei anche un criptofascista, perché tu saresti contento, vero, di essere preso in giro dal tuo governo, purché facesse la cosa giusta (decisa da lui e non da te)?

      O no?

      Ah, no!?

      E allora vedi che cominci a capire? Senza verità non ci sono né giustizia né democrazia. L'euro è un confine. Chi mente è dall'altra parte.

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    6. 1) In guerra comandano i generali, non i politici e siamo in guerra. E un generale non pubblica on-line i piani di battaglia.
      2) Varoufakis vuole salvare la Grecia. Che questo venga fatto uscendo dall'euro o tramite Eurobond e trasferimenti dall'estero non gli interessa, e comunque non avrebbe la forza per mettersi di traverso. Gli interessa il ri-equilibrio dei conti esteri. Se non è un cretino, e credo non lo sia, gli è anche chiaro che la Germania non vuol pagare.
      Lo ha detto il professor Bagnai (consultarsi per conferma) l'Euro finirà. Siamo a un trivio, che porta però nello stesso posto:
      1) Vittoria politica dei paesi del sud, che mettono la Germania spalle al muro e la costringono a rinunciare al proprio disavanzo commerciale (In questo caso la Germania, piuttosto che piegarsi, uscirà dall'Euro)
      2) Vittoria della politica di austerità tedesca (I paesi maialetti, volenti o nolenti, presto o poco dopo, usciranno dall'Euro)
      3) Pareggio politica, con eurodivorzio consensuale.
      C'è però qualcuno che ha interesse a protrarre ulteriormente i tempi, per guadagnare ancora un po' di terreno prima dell'armistizio.

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  11. L'ottusità dei germanici - in questo caso austro-ungheresi, ma stesso ceppo di "testa" ;D - in rapporto alla sublime arte del "conflitto dialettico" è proverbiale, purtroppo... almeno quanto l' eccelsa capacità di creare piccoli miracoli nei campi delle arti musicali e letterarie.

    Pensate solo come son stati capaci, oltre ogni loro convenienza, di negare qualsiasi via d'uscita ai serbi durante la crisi pre I guerra mondiale. I serbi, oramai alle strette e consigliati "all'appeasement " da mezza Europa avevano accettato di punire e purgare gli ambienti ostili all'Austria-Ungheria che gravitavano nei ranghi dell'esercito e del governo... Erano pronti a punire gli irredentisti serbo-bosniaci e a recedere da ogni ulteriore velleità di espansione nei Balcani; pronti a firmare un trattato di neutralità nei confronti dei paesi interessati alla ridefinizione delle sfere d'influenza intorno all'area... ed ecco che i Germani s'inventano i terribili 10 punti del famoso ultimatum del 23 luglio 1914!
    Fra l'altro, cosa ricordano - nello "stile" - alcuni di questi "suggerimenti"?

    « 1. A sopprimere qualsiasi pubblicazione che inciti all'odio e al disprezzo nei confronti della monarchia austro-ungarica…;
    2. A sciogliere immediatamente la società denominata Narodna Odbrana e confiscarne tutti i mezzi di propaganda, nonché a procedere in ugual modo contro altre società e loro branche in Serbia coinvolte in attività di propaganda contro la monarchia austro-ungarica...;
    3. A eliminare senza ulteriore indugio dalla pubblica istruzione del proprio paese... qualunque cosa induca o potrebbe indurre a fomentare la propaganda contro l'Austria-Ungheria;
    4. A espellere dall'apparato militare e dalla pubblica amministrazione tutti gli ufficiali e i funzionari colpevoli di propaganda contro la monarchia austro-ungarica i cui nomi e le cui azioni il governo austro-ungarico si riserva il diritto di comunicare al Regio governo [serbo];
    5. Ad accettare la collaborazione in Serbia di rappresentanti del governo austro-ungarico per la soppressione del movimento sovversivo diretto contro l'integrità territoriale della monarchia [austro-ungarica];
    6. Ad adottare misure giudiziarie contro i complici del complotto del 28 giugno che si trovano sul territorio serbo; delegati del governo austro-ungarico prenderanno parte all'indagine a ciò attinente;
    7. A provvedere con la massima urgenza all'arresto del maggiore Voijslav Tankošić e di un funzionario serbo a nome Milan Ciganović, che i risultati delle indagini dimostrano coinvolti nella cospirazione;
    8. A prevenire con misure efficaci la cooperazione delle autorità serbe al traffico illecito di armi ed esplosivi oltre frontiera, a licenziare e punire severamente i funzionari dell'ufficio doganale di Schabatz e Loznica, rei di avere assistito i preparatori del crimine di Sarajevo agevolandone il passaggio oltre frontiera;
    9. A fornire all'Imperial regio governo [austro-ungarico] spiegazioni in merito alle ingiustificate espressioni di alti ufficiali serbi… i quali...non hanno esitato sin dal crimine del 28 giugno a esprimersi pubblicamente in termini ostili nei confronti del governo austro-ungarico; e infine;
    10. A notificare senza indugio all'Imperial regio governo [austro-ungarico] l'adozione delle misure previste nei precedenti punti. »

    La Serbia, è noto, sostanzialmente accettò i punti da 1 a 3, completamente i punti 8 e 10... i punti 4, 5 e 9, chiaramente provocatori, ebbero risposte interlocutorie. La risposta al punto 6 fu totalmente negativa ma come accettare che funzionari di una nazione straniera - ostile- s' installassero nel proprio paese per dirigere in un'inchiesta penale! ( una piccola troikata, insomma XD)

    Cosa poi venne all'Austria-Ungheria e alla Germania imperiale da cotanta arroganza penso che sappiate tutti.

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  12. “Voi vi illudete, caro angelo, se credete che sia il re Luigi Filippo a regnare. Quanto a lui, non si fa illusioni a questo riguardo: sa, come tutti noi, che al di sopra della Carta c'è la santa, la venerata, la solida, l'amabile, la graziosa, la bella, la giovane, l'onnipotente moneta da cinque franchi! Ora, angelo mio bello, il denaro esige degli interessi e cerca sempre di riscuoterli. ‹Dio degli ebrei, tu trionferai,› ha detto il grande Racine. Insomma, è l'eterna allegoria del Vitello d'oro!... Al tempo di Mosè, si praticava l'aggiotaggio nel deserto! Siamo ritornati ai tempi biblici! Il Vitello d'oro è stato il primo libro mastro che si sia conosciuto,» riprese. «Voi, mia cara Adeline, vivete un po' troppo in rue Plumet! Gli egiziani dovevano dei prestiti enormi agli ebrei e non correvano dietro al popolo di Dio, bensì a dei capitali.» Guardò la baronessa con un'aria che voleva dire: «Ho dello spirito, vero!»”

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    1. @Dragan Garic

      A leggere i brani che lei riporta viene il sospetto che l’alta letteratura (la quale in realtà è tutto, fuorché “letteratura”) sappia scandagliare e conosca l’essere umano, nonché le vere cause del suo patire, meglio d’ogni altra scienza positiva (in realtà ne ho la certezza, ma non voglio essere considerato “oscurantista”…). Del resto, a ben pochi è dato il sapersi comportare all’altezza del colonnello Chabert (unica opera che abbia letto dell’autore oggi citato). Comunque, grazie davvero per proporceli puntualmente ed oculatamente.

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  13. Grazie Prof. Bagnai per il suo prezioso lavoro di divulgazione! Ho scoperto recentemente il suo blog (tramite il FQ) e trovo i dati che lei riporta molto utili per controbattere alla disinformazione del piddino doc su svalutazione/inflazione/schizzi, ma oggi mi sono imbattuto in un imprevisto. Come si risponde a una persona che scarica le causa della crisi su corruzione/evasione/casta? Apparentemente sembra d'accordo con me sui problemi dell'unione monetaria, ma dopo mezz'ora se ne esce con qualcosa che assomiglia a "Ma in ogni caso, se non ci fosse tutta questa corruzione in Italia, vedi che non ci sarebbe bisogno di uscire dall'euro". Nooooooooooo!!!

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    1. Fratello, si risponde col trend storico di corruzione/evasione/casta che c'erano prima dell'euro in quantità sufficiente... poi puoi usare la visione qui ampiamente diffusa (Bagnai o Giacchè... dove preferisci) che ti dice come in genere si tratti di corruzione percepita in quanto non misurabile, mentre si possono misurare le cause per corruzione per esempio della Siemens che ti dimostra che non sia una specialità tutta italiana.... alla fine ci vuole poco...

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    2. Con i dati sulla spesapubblicaimproduttivasupil e su gli avanzi primari dei budget governativi. Perdi tempo comunque, fidati...

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    3. Coffin purtroppo questa convinzione non è solo patrimonio dei piddicoli. Tante persone apertamente o larvatamente contrarie al piddicolismo hanno quest a convinzione e, credendosi "ricchi", difendono l'€ con atteggiamento fideistico contro cui nulla puoi. Perciò sto cercando di propagandare un'immagine adeguata per il nostro prof(eta) che si rafforza con la più o meno frequente citazione delle Sacre Scritture da parte sua, anche se mi trovo un po' in difficoltà quando "il mio pastore" diventa il mercato

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    4. Infatti il mio interlocutore parlava di "impressione" che la corruzione fosse aumentata e "secondo me" in Germania non c'è corruzione come in Italia. Fossi stato in grado di snocciolare due dati l'avrei stroncato, ma non credo, non so se ci siano e non saprei dove trovare dati attendibili sull'argomento.
      In ogni caso ho affrontato l'argomento da un altro punto di vista. Che tu faccia soldi in regola o in nero non crei ricchezza: che io sappia e ditemi se sbaglio, gli unici modi per incrementare la ricchezza di un paese sono stampare moneta o tenere una bilancia dei pagamenti positiva.

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    5. @ Coffin Burier (19 febbraio 2015 18:55)

      “non so se ci siano e non saprei dove trovare dati attendibili sull'argomento”

      Qui c'è un lungo elenco sui casi di coruzione in tedeschia e nel resto del mondo

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  14. se sei greco o mediterraneo o europeo o semplicemente umano non puoi giocare così sporco, devi essere uno psicopatico come Monti. E non credo che Tsipras lo sia. E nemmeno Varoufakis. Almeno lo spero

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    1. Così sporco come? Penso che sia il caso di guardare come sempre ai risultati, perché le intenzioni non sono misurabili, anche se in momenti come questi mi rendo conto che siano cruciali...

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    2. alimentare il marchingegno deflattivo dell' € mentre i tuoi fratelli sono in emergenza umanitaria. Voglio credere sia una exit strategy. Ma come giustamente dici tu misureremo i risultati.

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    3. Scusa, mi manca sempre il soggetto. Chi starebbe alimentando cosa? L'euro non può essere inflazionistico, quindi basta lasciarlo agire. Non capisco, veramente non capisco cosa tu mi stia dicendo. Puoi elaborare un minimo?

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  15. Se capisco bene, allora, se Grexit sarà, sarà accidentale. Cioè da un giorno all'altro e senza nessuna pianificazione (infatti stanno subendo uno spaventoso ritiro di denaro dai conti correnti: se avessero considerato la Grexit una opzione possibile avrebbero dovuto inventarsi un modo per evitarlo, magari con la scusa della lotta all'evasione fiscale).

    Quanto catastrofica può essere una uscita non pianificata in cui tutti gli attori sono congelati in un orribile gioco delle parti che impedisce loro di essere razionali? Non mi aspetto che in Germania dicano "sosteniamo la nuova Dracma pur di evitare un pericoloso concorrente" (tanto più che la Grecia è piccola). Diranno "mettiamo dazi e sanzioni economiche".

    In caso di uscita accidentale che margini di manovra avrebbe una economia minuscola come la Grecia se il gioco delle parti rende per gli ex compagni di strada politicamente remunerativo giocare al massacro?

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  16. Leggendo la lettera della Grecia, io ho l'impressione che sia una resa e basta. Può essere che non capisca il linguaggio diplomatico. La Germania mi pare pure che stia facendo finta di latrare per far fare bella figura ai Greci.

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  17. Voglio condividere un timore, nella speranza (vana?) che qui qualcuno possa convincermi che è infondato. Vedo la Grecia e penso a come venga utilizzata come spauracchio per tenere buono il pensionato italiano (e non solo il pensionato) al quale basta dire Euro e si addrizzano i capelli in testa (se li ha quelli che ha). Ora con il nuovo governo greco che "batte i pugni sul tavolo" (almeno sembra che li batta molto più di qualsiasi nostro governo che non fa nemmeno la mossa) ecco che sale lo spread, fuga di capitali ecc. Che la Grecia esca dall'euro o si limiti a rifiutare l'austerity, le conseguenze del comportamento del governo greco verranno utilizzate ad arte dalla propaganda eurista per terrorizzare il babbeo nostrano. Tra l'altro anche una Grexit potrebbe essere utilizzata così, dato che mi sembra di capire, con la struttura economica greca i risultati di una svalutazione sulla ripresa non sarebbero paragonabili a quello che potrebbe succedere con uno sganciamento all'Italia. E visto che ci sono condivido un altro terrore: il quantitative easing. Appena ho sentito che l'80% del rischio era accollato alle Banche centrali nazionali ho pensato 1. sanno che il rischio di eurobreak è forte (e questa è una bella notizia, ar nasone je venuta un po' di strizza) 2. si stanno cautelando per non farci ridenominare il debito. Io però non sono nessuno e queste cose le ho pensate "a pelle" con quelle poche (non tanto poche) nozioni che ho potuto acquisire dalla lettura del Bagnai 1 e 2. Ora leggo sul foglio un'intervista a Paolo Savona che esplicita questo stesso timore e lui non a pelle ma, immagino, a ragion veduta. Insomma lasceranno uscire la Grecia per terrorizzare gli altri? Ci ritroveremo ad uscire tra un paio di anno quando il nostro debito non sarà più ridenominabile? Insomma si stanno preparando a (ri)mettercelo in der posto?

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    1. Questo per me è un approccio un po' favolistico, ma vedremo...

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  18. secondo me non bisogna neanche trascurare il problema del free-riding come ampiamente spiegato dalla d.ssa Granville nel suo intervento per la Conferenza "Un'Europa senza euro" tenutosi a Roma sabato 12 aprile

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  19. Molto interessante, la trattativa Grecia/Germania, chissà che impennata nelle vendite di ansiolitici, nelle rispettive capitali...

    Al momento attuale, la situazione pare questa (prescindo dalle intenzioni, difficili da accertare, per analizzare i risultati, meno oscuri anche se in divenire).

    1) La Germania si è tolta (senza volerlo in piena coscienza ma per un mix micidiale di DNA metapolitico+interesse a breve termine), ogni spazio di manovra politica, perchè ha fondato la legittimità della sua egemonia sull'equazione calvinista debito=colpa + ricchezza= elezione. Nella visione calvinista ci sono solo paradiso e inferno: il purgatorio brilla per la sua assenza, e delle indulgenze sappiamo che pensasse il dr. Lutero. Dunque la Germania ha basato la trattativa su un ultimatum APERTO: pagare tutto il fio in questa vita per essere ammessi in paradiso dopo morti (d'altronde non si può aver tutto).

    2) La Grecia lo spazio di manovra politica non ce l'aveva oggettivamente. Se il nuovo governo, dopo aver vinto le elezioni sull'onda della protesta, avesse continuato sulla falsariga del precedente, la Grecia sarebbe morta dopo convulsioni politiche preagoniche tremende; se il nuovo governo avesse basato il suo programma elettorale sull'uscita dall'euro avrebbe perso le elezioni; se fosse uscito dall'euro il giorno dopo l'insediamento avrebbe perso il consenso politico interno indispensabile a gestire il difficile, difficilissimo periodo di transizione. A questo punto ha fatto l'unica cosa che poteva fare: ha fatto di necessità virtù, e ha basato la trattativa su un ultimatum COPERTO: ti do tutto quello che SEMBRI chiedere (la disponibilità a restare nell'euro e a riconoscere il debito) e ti nego l'unica cosa che VERAMENTE vuoi (la resa senza condizioni). A te la palla.
    [segue]

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  20. [segue dal post precedente]

    3) A questo punto, tocca agli altri Stati UE, ai quali la manovra a tenaglia dei due ultimatum, greco/coperto e tedesco/scoperto, ha tolto ogni residuo spazio di manovra politica. Se accettano l'ultimissima proposta della Grecia, sconfiggono la Germania e stabiliscono il principio e il precedente che la Germania non solo non ha sempre ragione, ma non è la legittima egemone della politica UE: ne è una parte, e una parte parziale che non riesce a integrare nella sua politica gli interessi altrui. Se la rifiutano, stabiliscono il principio contrario, e sottoscrivono ufficialmente la propria condizione di vassalli ( e non alleati, non parigrado) della Germania.

    4) In entrambi i casi previsti al punto 3, il quadro politico UE non sarà più lo stesso. Se gli Stati UE cedono alla Germania, il principio legittimante della intera UE (unione fraterna, parità) viene smentito e sostituito dal principio legittimante tedesco: difficile, dopo, vendere ai popoli europei la fola che nella UE, Alles Menschen Werden Bruder. Se gli Stati UE sconfiggono la Germania, rinforzano il principio legittimante della Ue ma distruggono il principio legittimante interno (calvinista) dell'egemone tedesco, e danno ottime carte da giocare agli avversari della Merkel.

    5) Ma un esito è certo: che comunque vada questa vicenda, la trattativa Grecia/Germania strapperà il penultimo (non l'ultimo) velame che nasconde l'innominabile segreto della UE. E qual è, questo innominabile segreto? Che la UE ha un solo centro di gravità, la Germania; ma che questo centro di gravità, invece di equilibrarla, è una fonte permanente di squilibrio e di conflitto: non solo economico, ma anzitutto politico e culturale. La Germania non è la locomotiva d'Europa: la Germania è il buco nero dove l'Europa sprofonda e implode (e non è neanche la prima o la seconda volta). Questa verità elementare, questo elefante germanico nel salotto, un dì ben noto alle Cancellerie d'Europa, è stato sinora osservato solo negli effetti, disastrosi, che provoca; mai nominato apertamente e ufficialmente come il suo autore e responsabile. Da sabato, non sarà più possibile nasconderlo per intero sotto il tappetone stellato: una proboscide ingombrante spunterà sempre fuori.

    6) Di questa opera di verità bisogna ringraziare la Grecia e il suo governo, per quanto modesti e incerti siano o possano diventare gli uomini che lo compongono. Come avvenne duemilacinquecento anni fa, è bastato rifiutare la proskynesis a un nemico arrogante, perchè brillasse sull'Europa - la vera Europa - magari solo per pochi giorni, la chiarezza dello sguardo tragico, che come il sole evangelico splende imparziale sui buoni e sui cattivi, sui giusti e sugli ingiusti. Ευχαριστώ, Ελλάδα.

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    1. E c'è qualcosa di maieutico in questo disvelare, in questo risvegliare i popoli alla dignità e alla saggezza. Una bellezza antica.

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    2. Bravo Buffagni!

      "Perché la componente Eὐρο- Eὐpυ- ha surrogato l’attributo che accompagna il richiamo alla casa dei morti, gli In­feri, il mondo ctonio"
      G. Semerano

      Auguro alla Grecia che, orfeicamente, possa uscire dall' Εὐρώεντα δόμον

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    3. non sono d' accordo con questa analisi perchè mi sembra che essa trascuri, tra l' altro, un dato essenziale e cioè quello della democraticità del dibattito interno alla Grecia. Prima delle elezioni Siryza poteva e doveva indicare l' uscita dall' euro come un' opzione possibile legata anche ( non solo, ma anche) all' esito delle trattative con la Germania. La stessa cosa che dovrebbe, a maggior ragione, fare adesso. Ciò non certo per aumentare la pressione sulla Troika ma per preparare il proprio popolo attraverso un dibattito democratico e per permettere che l' uscita dall' euro possa apparire per quello che è e cioè una scelta razionale e non invece, come rischierà di sembrare, come una scelta imposta dall' egoismo germanico o magari da quello europeo. I popoli vanno preparati ai cambi di paradigmi e ciò può avvenire solo attraverso un dibattito aperto a tutte le opzioni. Ciò non solo per ragioni ideali ma anche perchè il modo in cui verrà percepita l' uscita sarà determinante nel definire la politica che ad essa seguirà. Lo spartiacque non va posto, secondo me, tra un' uscita di destra e una di sinistra, bensì tra un' uscita libera e consapevole e un' uscita subita. Quello che va soprattutto evitato è che i popoli europei dopo essere stati spinti ad entrare nell' euro senza sapere perchè ne escano allo stesso modo, magari pensando che la colpa sia dell' egoismo degli altri. Ciò assesterebbe un colpo definitivo alla speranza di un' Europa più democratica e aprirebbe la strada ad una politica di maggiore austerità nonchè, in prospettiva e paradossalmente, all' ennesimo percorso verso la fissità del cambi tra monete europee.

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    4. Roberto, per il punto 2:

      "The Greek authorities reiterate their unequivocal commitment to honour their financial obligations to all their creditors fully and timely."

      "The Greek authorities commit to refrain from any rollback of measures and unilateral changes to the policies and structural reforms that would negatively impact fiscal targets, economic recovery or financial stability, as assessed by the institutions."

      Se non è una resa senza condizioni, lo sembra tanto.

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    5. A me pure sembra una resa senza condizioni. Certo, occorrerà vedere le riforme di cui si discuterà lunedi. Politicamente, però, a me sembra chiaro che la Grecia è stata del tutto isolata, in Europa e dagli Usa. Sono d'accordo con Paolo Corrado, nel commento di sotto. Non mi focalizzerei, però, solo sui c.d. governi Pude. A me pare qualcosa che va oltre i paesi dell'Eurozona. Da cui si conferma che l' euro è uno strumento, particolarmente profittevole, di una più generale politica di superamento del modello di società come l'abbiamo sin qui conosciuto.

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    6. Caro Roberto,

      sai quanto ti stimo, ma anche al netto dei nostri rispettivi insiemi di informazioni, quanto era credibile che chi aveva avuto paura di dire la verità potesse poi agire secondo verità? Non è mica più difficile di così, sai, o almeno non credo. La game theory mi sembra, come credo sembri anche a te, un simpatico passatempo per nerds. Ma avere le palle quando milioni di persone dipendono da te è lievemente più complesso (e più semplice) che pubblicare su Econometrica. Dipende dall'uomo.

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  21. Professore, ma com'è la storia dei debiti greci ridenominati in dracme e di quelli che invece resterebbero catastroficamente da restituire in € poiché contratti con l'estero? Probabilmente mi stanno palleggiando (ovviamente preferirei...), ma tal Massimo Ricci per Repubblica scrive esattamente questa cosa, paventando il crac delle banche greche in caso di uscita dall'euro. In sintesi argomenta che le banche vedrebbero i propri crediti nazionali (gli attivi) convertiti in dracme (dunque svalutati) e i debiti esteri ancora in € oversize, fatto che determinerebbe il default del settore bancario privato. A 'sto tizio io, che sono ignorantello, non so come controbattere... armate la mia favella, vi prego!

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    1. Il "presunto default" greco, avvenuto nel 2012, ha imposto ai creditori di accettare una ristrutturazione del debito con riduzione nominale di oltre il 50% (haircut). I nuovi titoli, però, vennero emessi sotto LEGISLAZIONE BRITANNICA, quindi non convertibili in valuta nazionale qualora si concretizzasse il GreXit. Evento, questo, disastroso per il destino economico e sociale, in quanto porterebbe il paese a gestire uno vero default. La Grecia ormai naviga in bruttissime acque.

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  22. Penso che l'unica alternativa razionale di Tsipras sia minacciare le dimissioni per andare di nuovo alle urne mettendo come primo punto del programma, diversamente dalla volta scorsa, l'uscita dall'euro.

    La Grecia è matura per un tale dibattito avendo vissuto sulla sua pelle il dolore inflitto dal rispetto del vincolo esterno.

    Sarebbe il trionfo della democrazia intesa come rispetto della volonta' popolare... E' difficile ma stasera preghero' affinche' cio accada.

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  23. Secondo mè molto piu problematico sono i governi PUDE di francia, spagna è italia.che la germania stessa.



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    1. Sono d'accordo con te. Alla Germania non conviene e non farà nulla.
      Alla Merkel politicamente basta ribadire ossessivamente al suo elettorato che loro sono i Virtuosi e che, se gli altri sono lazzaroni e imbroglioni, la colpa di tutto è solo loro.

      Memento:
      "La vita non è giusta, se avete mangiato troppo e siete ingrassati, mentre altri sono magri, vi aiuto a pagare il dottore...."!

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    2. "Alla Merkel politicamente basta ribadire ossessivamente al suo elettorato che loro sono i Virtuosi e che, se gli altri sono lazzaroni e imbroglioni, la colpa di tutto è solo loro"

      Questo ritornello viene ripetuto dai media tedesci giorno dopo giorno da 5 anni.
      Ritornello copiato dal PUDE sudeuropeo 1:1.
      Sul PUDE italiano poi stendiamo un velo pietoso.
      L'italia praticamente centra poco o niente con questa crisi, ma si è fatta trascinare dentro come un baccalà.


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  24. Non ho avuto tempo di dare un'occhiata alla posizione U.S.A dato che; se appoggiano la Germania, avranno una potenza economica forte senza una forte potenza militare che tiene a bada una potenza militare forte, vedi Francia, ma con poca potenza economica.
    Cioè un'area relativamente stabile ma incapace di avere un robusto ciclo economico che possa alimentare il TTIP al livello delle aspettative.
    Se osteggiassero apertamente la Germania costringendola a mollare la presa potrebbero far ripartire l'economia, ma a quel punto avranno la potenza economica del continente che inizierà a manifestare tutta la propria "moralità superiore" nei suoi abituali "metodi".

    Dato che ci sono sempre tre scelte, la terza opzione quale sarebbe?

    Ben sapendo i casini che fanno gli yankee in politica internazionale

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    1. Imho, agli USA il TTIP serve solamente per avere un mercato di sbocco privo di ogni sistema immunitario difensivo.
      Vogliono fare con l'Europa quello che la Germania ha fatto col resto dei paesi periferici.
      Se l'Europa fosse un'economia robusta avrebbe la possibilità di contrastare efficacemente un morbo come questo, invece, proprio come un umano privo di forze non riesce a liberarsi dei parassiti, la nuova sanguisuga troverà nuovo cibo di cui nutrirsi.
      Alla sanguisuga non interessa se alla fine il corpo a cui si è attaccata rischia di morire dissanguata, la sua natura la obbliga a nutrirsi fin che ne ha bisogno. L'unica difesa per l'umano è rimanere sano e in forze tali da poter permettersi di girare al largo ed evitare di entrare nelle acque putride e infestate dai parassiti.

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    2. La posizione USA e' chiara come il sole.

      Sparare un colpo alla nuca a tutti quelli che si oppongono al loro volere.

      Non credo di esagerare, ecco cosa SCRIVE per esempio un altissimo funzionario governativo.

      http://www.americanthinker.com/articles/2014/08/how_to_solve_the_putin_problem.html

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  25. No, non è strano, è il nuovo colonialismo
    (dove la novità consiste nel fatto che abbiamo anche pagato per essere colonizzati).

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    1. @Silvia

      Intravedo, nell'affermazione tra parentesi, l'individuazione del fatto che nei grandi numeri dei nostri simili si sia radicata l'inconscia "certezza" che col denaro si possa acquisire qualunque cosa, del pari la libertà, la dignità umana, la felicità e l'identità esistenziale, e nulla di quanto sappia donare il tramite della moneta possa essere mai pernicioso o sterile (intendiamoci: il denaro serve a sostentarsi - benché il sottoscritto ambisca occultamente a possedere un sistema endogeno di nitrogenasi e clorofilla, per almeno poter fissare da sé carbonio e azoto sotto forma organica...). Per una sorta di contrappasso a questa non-coscienza, ora è riuscito di far acquistare perfino il colonialismo (ovviamente subìto), e pure corredato con le istruzioni d’uso.

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    2. Infatti:
      http://www.zerohedge.com/news/2015-02-19/greece-and-endgame-neocolonial-model-exploitation

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  26. Salve prof., siamo un gruppo di giovani laureati che condividono come Lei la passione per le tematiche politico-economiche. La seguiamo da tempo e apprezziamo l'impegno da Lei profuso.

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  27. Pazzesco gli ordo-liberali teteski sono il rullo compressore delle riforme che deve fare la sinistra in €U a vantaggio della destra USA. Fra un po' sarà come dallo Zio Sam dove la Coca cola costa meno dell'acqua e nei centri commerciali ci sono centinaia di metri di scaffali con medicinali digestivi. Mi fa già male lo stomaco... comunque io bevo il Chinotto quello "vero".
    @Silvia il prezzo più alto mai pagato per la prima fila dello spettacolo più disumano dopo le due guerre mondiali.

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  28. Fra 6 mesi, ma credo molto prima sarà peggio di oggi per tutti; prestiti a fronte di ulteriori riforme? Ma come cavolo si fa a chiedere cose che peggioreranno ulteriormente l' economia di quel Paese e soprattutto senza vergognarsi di mettere quel Paese alla canna del gas e gettarlo in una probabile dittatura. Ma questo esito, non sarà indolore anche per altri, in qualche modo potrebbe riguardare ancora altri Paesi UEM. La cosa più chiara di tutte, è la totale confusione che regna in ogni istituzione e paese europeo, ma si va avanti come se tutto invece fosse perfettamente chiaro e gestibile e come se tutto fosse predefinibile e come se il contagio fosse cosa non realistica.
    E poi, io credo che ci saranno gravi strascichi legali, sia che finisca con la Grecia fuori sia con la Grecia che resta; vedo un gran porcaio, un ginepraio inestricabile.

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  29. Secondo me quello che succede nell'Eurozona si decide nei circoli (molto) privati delle elites finanziarie (top banche mondiali, top gruppi industriali nei settori chiave dell'economia, come energia, telematica, farmaceutica etc…). In definitiva un numero relativamente esiguo di istituzioni private che però manovrano la quasi totalità del mercato mondiale dei capitali, un mercato dei capitali che, come molte volte è stato sottolineato anche in questo blog, dalla fine degli anni ottanta si è opportunamente (per lui) "finanziarizzato" per cogliere appieno e molto più velocemente tutte le opportunità d'investimento, acquisizione, concentrazione, merger, trading, raccolta risparmi e quant'altro occorresse per massimizzare i profitti.
    D'altronde questo fa e questo è insito nell' "animale" capitalismo, sopratutto quando non c'è nessuno dall'altra parte (stati, governi, parlamenti, authorities) a mettere paletti, limiti, regolamenti che possano mitigarlo. Anzi è successo il contrario (vedi riforme amministrazione Clinton): la crisi delle nostre così dette democrazie rappresentative (Quanto rappresentative poi? E di chi?) ha fatto si che governi, parlamenti, authorities, etc… diventassero sempre di più dei sottoposti adeguatamente pagati e ricompensati per fare il lavoro sporco delle elites di cui sopra.
    Ora io non so se la moneta unica è stata introdotta in Europa su iniziativa della classe politica (vedi Mitterand che era spaventato da una Germania di nuovo unita… etc…) e le elites finanziarie mondiali l'abbiano opportunamente cavalcata, o al contrario se siano state loro direttamente a promuoverla servendosi dei loro sottoposti (forse non è neanche troppo importante saperlo in questo contesto).
    Ma so, come penso sappiano altri lettori di questo prezioso blog, che l'Euro è stato ed è un formidabile mezzo di circolazione (oltre alla finaziarizzazione di cui sopra) in mano a quelle elites per conseguire ulteriori sinergie finanziarie ed economiche utili alla massimizzazione dei profitti. In definitiva credo sia stato il turbo applicato al motore, già abbastanza truccato! E non ci sono chi sa quali complotti, è tutto alla luce del sole, basta guardare nei listini di borsa la capitalizzazione di alcune corporate o leggere i bilanci consolidati (pubblici) di alcuni gruppi.
    Si è vero, la politica del beggar-my-neighbor della Germania distrugge reddito europeo (sicuramente) e probabilmente anche mondiale, (e solo per questo a mio parere i responsabili dovrebbero essere crocifissi), ma a fronte di milioni di persone sempre più povere ci sono quelle decine di istituzioni sempre più ricche, e sono loro che danno le carte per ora. E perché loro decidano di rinunciare a qualcosa che contribuisce al loro arricchimento ….devono succedere cose veramente ma veramente destabilizzanti. D'altronde il capitalismo pensa in termini di breve periodo (per me è assolutamente normale che sia così…. se deve fare utili si deve poter muovere veloce per cogliere al volo…se si dovesse "masturbare" pensando alle conseguenze sul medio di un surplus strutturale della bilancia dei pagamenti di un dato paese … non chiuderebbe mai un deal che uno…), poi dovrebbe essere lo Stato, se ci fosse, a mettere regole per poter vedere anche il medio-lungo periodo... si chiama democrazia!
    (segue)

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  30. (segue da post precedente)
    A questo punto se ho individuato bene il "soggetto dell'azione" ed i suoi interessi per il mantenimento della moneta unica (e penso di averlo fatto), l'esito della trattativa in corso tra Grecia e UE si determina considerando il nodo politico che Tsipras (forse anche inconsapevolmente… ma non è importante) sta ponendo alle elites dominanti (invero non alla persona Merkel, se non in quanto terminale…) e come tale nodo viene sciolto.
    Dal momento che il nodo economico lo hanno risolto brillantemente un paio d'anni fa rientrando via fondi UE dai loro crediti in sofferenza, ora si pone un nodo, tutto politico/strategico, da sciogliersi percorrendo alternativamente due differenti strade: 1. spingere la Grecia fuori dall'euro onde evitare di ritrovarsela ogni due anni a battere cassa e a rompere le balle (scusate la durezza … ma cerco di rendere la loro idea), tanto poi loro sono a posto e i c……zi sono dei contribuenti dell'eurozona, con il rischio, però, di creare un precedente disgregante, che potrebbe voler essere emulato nel futuro (anche se credo che avendo in mano i media … si potrebbe sempre tentare di manipolare ….); 2. fare i duri fino all'ultimo per ammorbidire ulteriormente Tsipras e concedergli il minimo indispensabile per continuare a tenere dentro la Grecia e non creare alcun precedente (d'altronde hanno ammorbidito molto facilmente prima Hollande e poi Renzi) e vedere di nuovo tra un paio di anni… che succede.
    In tutti e due i casi Tsipras è una comparsa inconsapevole dentro un palcoscenico la cui regia non sta a necessariamente a Bruxelles, ma altrove (più dispersa, diciamo!).

    La scelta tra le due strade alternative dipenderà da quale fazione all'interno delle elites prevarrà.
    Vedo che al di là dell'oceano stanno tifando per la N° 2, probabilmente le majors americane (banche comprese) hanno ricominciato a chiudere dei bei bilanci nonostante l'Europa stia frenando la crescita mondiale! Peccato si vede che non è ancora abbastanza! O probabilmente gli Stati Uniti non vogliono sobbarcarsi la presa in carico di una Grecia (lasciandola agli europei) e nello stesso tempo non possono permettersi un Putin dentro il mediterraneo.

    P.S.: solo una battuta: certo che se alle trattative dell'Eurogruppo dovesse partecipare unicamente Schauble come rappresentante della "mitica" rigidità tedesca… passerebbe sicuramente il Grexit!

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  31. A mio parere l'obiettivo di Tsipras è farsi buttar fuori dall'euro. Questo per due motivi: 1) con il programma elettorale "usciamo" non si vincono le elezioni, ed essere buttati fuori dà un fondamentale alibi nei confronti della propria opinione pubblica; 2) ad uscire unilateralmente si rischia molto di più che ad essere buttati fuori dagli altri. Mi spiego: se sei vittima e non "carnefice" dell'euro tutta una serie di azioni smaccatamente distruttive da parte degli altri paesi verso l'economia greca riesci ad evitarle o minimo a ridurle.

    Infine: ma anche Tsipras vincesse il negoziato... A quelle condizioni il partito anti euro tedesco farebbe il pieno e l'euro finirebbe per l'uscita della Germania.

    Con cordialità e stima
    Stefano Longagnani

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  32. Gli Stati Uniti telefano alla Grecia : " "Il segretario Usa al Tesoro mi ha detto che un mancato accordo danneggerebbe la Grecia. Ha aggiunto che danneggerebbe anche l'Europa. Un avvertimento a entrambi!". Così il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, ha commentato la telefonata con Lew su Twitter."

    Sapete a me sta telefonata del segretario del tesoro americato un pocchettino mi insospettisce...
    Quali sono i rapporti tra Usa e Germania dopo il vertice di Minsk?

    http://scenarieconomici.it/grecia-mette-angela-merkel-allangolo-dopo-lavallo-usa-anti-austerity-possibili-dimissioni-cancelliera-assieme-schauble-weidmann/

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  33. Tsipras è un Chihuahua buono solo a fare la voce grande ma alla fine rimane un nanetto che non fa paura a nessuno.

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  34. Varoufakis è un appassionato ed esperto cultore della teoria dei giochi e le mosse che sta mettendo in campo stanno facendo salire la tensione. Lui che fa il cattivo e Tsipras che fa il buono salvo poi scambiarsi i ruoli quando lunedì il ministro greco si era detto disposto a firmare il documento propostogli dall'UE mentre Tsipras ha subito stoppato l'intesa raggiunta. Mi ricorda molto il modulo di gioco di certe squadre di calcio che schierano gli atleti in modo da non dare punti di riferimento all'avversario. Concordo con te prof. ne vedremo delle belle e tutti gli scenari sono aperti. Buona giornata.

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  35. Parole profetiche quelle di questo economista. Soldi versati per Assicurazione sul Nostro Debito, un grande affare!
    È solo una parte di quello che ci abbiamo guadagnato ma è la maggiore e la più visibile. E basta ed avanza per capire che l'ESM, per l'Italia, è un gigantesco affare esattamente come lo fu l'Euro a suo tempo. La ragione, in entrambi i casi, è semplice: i paesi del nord Europa (ed in misura minore gli altri paesi europei) hanno di fatto garantito il nostro debito pubblico, offrendo parte della loro ricchezza come assicurazione del medesimo. Assicurazione, questa la parola chiave che i poveretti anti-Euro, anti-ESM ed anti-Europa in genere non intendono. Questa mutua assicurazione ha tranquilizzato i risparmiatori e ridotto di molto i tassi d'interesse che costoro chiedono sul nostro debito sia implicitamente che esplicitamente. Esattamente come accadde dopo il 1995 e sino al 2009-2010. Il Meccanismo Europeo di Stabilità è stato il bazooka inventato dalla BCE e da Draghi per intervenire nel mercato del debito sovrano e controllare l'evoluzione degli spread. La famosa "minaccia" o "promessa" di Draghi era credibile proprio perché si sapeva che, dopo il meno efficace EFSF, la costruzione dell'ESM forniva alla BCE uno strumento "sufficiente" a raggiungere gli obiettivi che si proponeva. End of story: chi non arriva a capire questo banale fatto non è evidentemente in grado di capire i problemi legati alla questione dell’Euro, mi dispiace.

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    1. Margaritas ante PIGS!

      Infatti, sono proprio "quelli dell'assicurazione". I greci non hanno più dubbi.

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    2. Questi sono veramente dei fenomeni! ;-)

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    3. Sarebbero queste le parole 'profetiche' del grande economista ?

      "I vantaggi per i contribuenti italiani dall'investimento in ESM"

      Il Prof. Boldrin (come lei purtroppo, ipotizzando che anche lei sia in buona fede, ma non lo credo ad essere onesto)) fa confusione fra interessi dei contribuenti (in stragrande maggioranza lavoratori) ed interessi dei rentier.

      Inoltre mescola pure colpevolmente gli interessi dei rentier Italiani e quelli dei rentier esteri.

      E' vero che se un rentier ha in portafoglio titoli sovrani Italiani (i 2/3 dei quali risultano in mano a soggetti residenti in Italia) ha tutto da guadagnare dall'emissione di nuovi titoli emessi ad un piu' basso tasso di interesse (aumenta infatti il valore dello stock). E vogliamo mettere un rentier estero? Guadagna cosi' sia sull'aumento di valore dello stock che sul differenziale di interessi rispetto allo stato di residenza, senza rischio cambio!

      Ma e' anche altrettanto vero che la deflazione (cioe' la riduzione abnorme dell'inflazione) indotta dal combinato disposto (ciclo di Frenkel) dell'aumento della tassazione (sui flussi e sullo stock di ricchezza non finanziaria - vedi IMU et similia) e della associata restrizione del credito alle imprese provoca effetti nefasti sulla ridistribuzione della - sempre piu' calante - ricchezza prodotta (ad ulteriore vantaggio dei rentier).

      Quindi ogni 'profeta' che mi volesse convincere che l'ESM abbia fatto guadagnare due volte i rentier Italiani (tre volte i rentier esteri che lucrano pure sullo spread), uno facendogli aumentare il valore dello stock di titoli pregressi e due scaricando le perdite dei 'cattivi crediti' sui contribuenti, non avrebbe da lavorare un granche', come si fa infatti a non essere d'accordo?

      Nel caso delle banche Italiane, ad onor del vero, il guadagno va osservato che e' servito a non farle fallire e questa e' stata cosa buona.

      Comunque il 'profeta' (e tutti quelli come lei che se ne fanno apostoli) per quanto mi riguarda se ne puo' anche andare a c@g@re se per esempio mi volesse convincere, come scrive nel titolo, che con l'ESM i lavoratori/contribuenti ci hanno guadagnato.

      I 'profeti' degli interessi dei rentier internazionali (in danno dei lavoratori e degli imprenditori residenti) e tutti gli apostoli della compressione della quota salari, che per padre IMHO hanno il diavolo (e che quindi mentono continuamente in quanto non vogliono pagare il giusto ai lavoratori della vigna) bruceranno tutti all'inferno.

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    4. Una sola, possibile considerazione: dopo essere stati derisi, trombati in diverse e consecutive elezioni e smentiti dai fatti e della storia (oltre che dalla scienza economica, ormai ridotta da personaggi di tale fatta a mera opinione populista e prescientifica), questi vanno ancora in giro?

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  36. Comunque io gli articoli linkati non li posso leggere perché non sono abbonato al Financial Times. Mi perdo qualche cosa?

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  37. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/20/ukip-al-governo-la-docu-fiction-che-vale-a-channel-4-piu-di-mille-esposti/1439380/ Vorrei segnalare una cosa interessante. Si moltiplicano le docu-fiction su cosa succede post EU o euro. Dopo quella che ha fatto arrabbiare Sapir ne è uscita una su channel 4 in UK che ha fatto imbestialire Farage. A me questa ultims pare un uso fascista della televisione, ma al mitici Facchiu' piace parecchio evidentemente.

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  38. Purtroppo in Italia non esiste nemmeno qualche politico al governo che provi a fare il bluff, dato che il PD è appiattito sulle posizioni euroiste.

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  39. "L'Osce: brava Italia, è la svolta. Con le riforme siete fuori dal tunnel"
    "Sale il Pil: in 10 anni crescerà del 6%. Resta il macigno del debito"

    Dal Resto del Carlino di oggi pag. 4




    ....... non ho parole..... questi danno previsioni per 10 anni dandole per fatto compiuto.
    Tra un po cominceranno a dare previsioni sui prossimi 100 anni!

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  40. E intanto un altro passo avanti con il jobs act, riduzione dei diritti dei lavoratori, pur di salvare l'euro e "svalutare" ciò che si può ancora svalutare.

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  41. Analisi odierna molto interessante di Giorgio La Malfa, proprio su questo tema:
    La Germania e la UE a un bivio

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  42. Ieri ho parlato con un dirigenti mps piddino sulla crisi greca all'uni di siena. Ho udito cose che voi umani...(anzi probabilmente ho assaggiato 1 milionesimo di quello che hanno subito le gonadi del povero mio ex compaesano poliziano). Se per caso fosse sfuggito (ma dubito) questo è un documento interessante su Y.V. https://www.youtube.com/watch?v=MEUWxNifJJ8

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  43. Ma prof. chi è Veronica de Romania? Dove si trova il ranking di voi economisti?

    Giusto per informare, tempo fa chiesi i dati della Germania post bellica, ma non c'era bisogno di scomodare Krugman, e poi avevo chiesto la seconda, non la prima:

    http://vocidallestero.it/2015/02/16/krugman-weimar-e-grecia-il-seguito/

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  44. Buona serata a tutti , questa sera un'economista di fame mondiale è a 8 1/5 dalla Gruber e ha affermato che i greci non vogliono uscire dall'€ che il loro reddito procapite si è alzato del 10% da quando sono entrati nell'€ , che tutti i paesi vogliono entrare nell'€ , spero che non sia stata un'allieva del cavaliere nero ... ma solo una bassa imitazione di Peppa Pig, ho spento e sono scappato, essere di parte sì ma quando è troppo è troppo

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  45. "..e così nacque l'austerità per gli ultimi, l'austerità della sinistra radicale. Questa era un'austerità diversa dall'austerità del PASOK prima e di Nuova Democrazia dopo. Il popolo greco aveva finalmente una speranza."

    In buona sostanza, con le navi nere, ci si rivede tra 4 mesi...forse.

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  46. Ho appena visto l'Ansa. I greci si sono allungati un po' il guinzaglio. R.I.P.

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  47. Veronica de Romanis (con il sorrisetto sempre stampato in faccia anche quando si parlava delle sofferenze dei Greci), già moglie di Lorenzo Bini Smaghi, alla puntata di ieri (20 febbraio) di Otto e Mezzo, intitolata "La lunga notte dell'Euro", sostiene che "le banche tedesche sono state salvate prima dai contribuenti tedeschi" (circa minuto 19:30)... e le diseguaglianze in Germania sarebbero diminuite grazie ai conti in ordine... Giusto due perle tra tante. Non mi esprimo su Zucconi, che è meglio.
    https://www.youtube.com/watch?v=EnJtSC-WVuQ

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    1. C'e' una banca tedesca che non appare certamente in salvo, anzi, tutt'altro.

      http://www.zerohedge.com/news/2015-02-20/are-two-big-problems-deutsche-bank-failing-feds-stress-test

      Sara' anche per questo che la Grecia e' stata maltrattata una volta di piu'?

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    2. L'ho vista anche io ieri mi ha fatto letteralmente schifo per come distorceva la realtà dei fatti. Realtà che ieri è stata confermata persino dal Sole24ore (con qualche anno di ritardo però). Che si mettessero almeno d'accordo...

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    3. Ma ha superato gli stress test della BCE!

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  48. Un grande D'Attorre ad Omnibus La7 stamattina.
    Io continuo a sperare in lui...
    Buon fine settimana a tutti, specie a lei Prof!

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  49. Per chi ha molto, ma molto, ma molto stomaco, ecco i link di articoli dell'Espresso di questa settimana.
    Un bombardamento a grappolo di eurofrottole senza contraddittorio e senza il minimo pudore.
    Il luogocomunismo piddino-fascista senza più alcun freno. Personalmente, col loro vigliacco politically-correct di chi ha il culo al caldo, mi fanno altrettanto schifo dei tagliagole che vediamo purtroppo all'opera nel nord Africa.
    http://espresso.repubblica.it/affari/2015/02/20/news/gelato-penne-e-pizza-dalla-lira-all-euro-quali-prodotti-sono-aumentati-di-piu-1.200362?ref=HEF_RULLO
    http://espresso.repubblica.it/affari/2014/04/28/news/vademecum-di-un-disastro-1.163063
    http://espresso.repubblica.it/affari/2014/04/28/news/cosa-succede-se-torna-la-lira-tutti-i-rischi-di-dire-no-all-euro-1.163061

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    1. Questa è fantstica, nel grafico c' è tutto ciò che serve sapere e vedere) (siamo tornati al 1992 come prezzi e al 1975 come numero di compravendite.
      Queste cacche sono da denunzia penale!!!

      CROLLA IL MATTONE
      Anche la casa, un fronte che sembrerebbe distante dalla guerra delle valute, è destinata a soffrire di brutto se facciamo “ciao ciao” all’euro. I tassi sui prestiti per acquistare un alloggio, che oggi viaggiano mediamente poco sopra il 5 per cento, triplicherebbero in un batter d’occhio. A patto di trovare qualcuno che te li presti, i quattrini da piazzare su un tavolo, quello del mercato immobiliare, destinato a traballare, con sensibili cali su quotazioni già duramente stressate da anni di crisi. «Le banche italiane, una volta fuori dal circuito dell’euro, non avrebbero più accesso ai capitali, se non a prezzi impossibili. E l’erogazione dei mutui, già faticosa da tempo, crollerebbe», prevede Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it. Rincara la dose Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it, il più importante sito di annunci online, che fa capo al gruppo del magnate australiano Rupert Murdoch: «Giro il mondo per lavoro e studiando il mercato immobiliare e l’economia del Sudamerica sono sempre più convinto che essere nell’euro è un punto di forza. Uscendo, al valore delle case succederebbe l’opposto di quanto accadde alla nascita dell’euro: un appartamento quotato 500 mila euro, dal giorno dopo sarebbe valutato 500 milioni di lire».

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    2. Grazie mille Alberto per questo link!

      Si vede benissimo la bolla immobiliare che è iniziata a decollare nel biennio 2001-2002.
      Peccato che non riesco a trovare grafici simili per USA, UK e paesi dell' eurozona, anche googlando.

      Solo non mi è chiara la legenda: moneta costante significa prezzi costanti, cioè ripuliti dall'inflazione?

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    3. Credo trattasi di valori adimensionali (indice prezi) con riferimento ai prezzi del 1975, depurando i valori riferiti agli anni successivi, dall' inflazione.
      Interessante la progressione tra '89 e '92 con ritorno nel '96 praticamente ai valori dell' 89, con compravendte quasi costanti.
      Tra '96 e 2006 c' è l' esplosione dei prezzi e delle compravendite, effetto dei bassi tassi e del credito facile, ma poi tra 2006 e 2014, è spaventosa la regressione delle compravendite, molto più che dei prezzi.
      Ricordo un dato di un paio di anni fa, circa 1 milione di immobili pignorati sul mercato.

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    4. Grafici del tipo a "ciclo del nido d' ape", se ne trovano pochi e per periodi limitati (ho trovato qualcosa sulla Francia), ma credo che qui si possa trovare quasi tutto per l' indice prezzi delle case degli ultimi 10 anni (questa è la lettera A).

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  50. Se la Grecia esce dall' euro va in pezzi il sistema bancario europeo. Altro che uscita accettabile.

    http://www.miglioverde.eu/sono-costretti-a-salvare-la-grecia-per-evitare-il-collasso-delleuro/

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  51. Può essere che Syriza abbia avuto paura. Ma paura di cosa ? E' questo il punto. Avanzo un' ipotesi: che abbiano paura del potere che deriverebbe al governo dalla facoltà di stampare moneta ? Non è questa forse la paura indicibile, tanto più paralizzante quanto meno ammessa, che ha spinto tutti i paesi europei tra le braccia dell' euro e che impedisce loro di liberarsene ? Una paura che trascende persino quella dell' inflazione e della svalutazione e che per mimettizzarsi usa, a volte, inflazione e svalutazione come semplici schermi ? Secondo me sarebbe molto utile focalizzare l' attenzione su questa paura.

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  52. @Gaspare di girolamo
    io credo invece che esiste una sorta di mafia globale.
    non penso si possa temere ad emettere moneta e a fare politiche industriali..
    anche perché nella vita si trova sempre uno che è disposto a giocare solo per il jackpot.

    invece credo che tutti siano teleguidati e chi lo è di meno si trova a fronteggiare una specie di corrazzata.
    se non fosse così, AHIME', non si spiegherebbero i comportamenti dell'ex PdR e le sue dichiarazioni di fine dicembre 1978.
    tutti sapevano insomma dove si sarebbe finiti..
    ma ci si è arrivati!

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    1. può essere. Ma la paura che intendo io non è quella di fare politiche industriali è quella, in un certo senso, di non avere più scuse. La possibilità di emettere moneta è uno strumento potentissimo che permetterebbe di ottenere, naturalmente se usato bene, qualsiasi obiettivo. Come del resto di causare grandi catastrofi. Per esempio un governo di sinistra non avrebbe più scuse per non perseguire concretamente il pieno impiego. Un governo di destra, non avrebbe più scuse-sto banalizzando naturalmente- per aumentare gli investimenti in armi e sicurezza. Posso sbagliarmi ma credo che al fondo di tutto ci sia la convinzione che questo strumento non sia gestibile al tempo stesso razionalmente e democraticamente. Non per i limiti intrinseci allo stesso ma per i limiti della democrazia o della sua concezione attuale.

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  53. @Gaspare di Girolamo
    io invece penso che la democrazia intesa come ricerca del benessere pluricassistico stia SULLE BALLE a certi nazicomunsti..
    che in quanto in parte comunisti sono elitari, dai modi gentili e in quanto in parte nazisti vedono nel loro diverso un uomo da sfruttare.
    Ecco come la vedo.
    E allora, un sistema politico economico basato sulla ricerca del quasi pieno impiego sarebbe un sistema di inflazione!
    un sistema con controllo dei movimenti dei capitali, un sistema con un welfare forte, un sistema con una divisione funzionale delle banche.
    un sistema insomma che DOVENDO perseguire una certa parità di crescita tra le dinamiche salariali e quelle produttive, non sarebbe propenso all'indebitamento!

    e ripeto, sarò un siciliano, ma sapete che rapporti hanno gli usurai con i poveri indebitati?
    da bambino non comprendevo il motivo di indebitarsi con questi tizi.
    ora invece l'ho vista in una dimensione superiore, ovvero tra classi e parti sociali e tra Stati.
    Ma così come l'usurario (creditore) è in posizione di vantaggio rispetto al povero debitore (beh, provateci voi a ragionare con questi tipi.. solo a guardarli ve la fareste addosso) pensate che in Grecia (o in Italia o Spagna o altro posto) siano così "coraggiosi" da mettersi contro?

    PS: io la vedo in questi termini.. minacciano blocchi, atti (non aggiungo di che tipo), depistaggi..
    insomma, non è una passeggiata e il problema NN E' ASSOLUTAMENTE avere la sovranità e saperla gestire.

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    1. anch' io sono siciliano ( anche se vivo a Pisa ). Cmq, in breve, la sovranità monetaria non è la stessa cosa della dipendenza della Banca Centrale. La seconda mi sembra una cosa politicamente ( non tecnicamente ) molto problematica. Con ciò non voglio dire di essere per l' indipendenza. Voglio dire che in quanto questione politicamente molto problematica, la questione dell' indipendenza oppure delle modalità di dipendenza, richiederebbe un grande ( e possibilmente preliminare ) lavoro di elaborazione politica che purtroppo in Italia non si è neanche cominciato a fare. Poi magari su questo punto la pensiamo in maniera diversa. Niente di male.

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